Apple va controtendenza e si carica sulle spalle un bel po’ di sano patriottismo: il CEO Tim Cook ha infatti annunciato che, dal 2013, la grande compagnia di Cupertino tornerà a produrre parte dei suoi prodotti negli Stati Uniti, trasferendovi quindi una frazione di quanto viene al momento lavorato in Cina.
Le dichiarazioni sono arrivate all’indomani della giornata peggiore degli ultimi quattro anni per Apple, quando ha chiuso con una perdita del 6,43%, con Cook che ha concesso una lunga intervista relativa ai piani futuri della compagnia. In essa, il CEO ha spiegato che la compagnia si sente in dovere di creare nuovi posti di lavoro (al momento, sottolinea, ne ha generato oltre 600mila), e che spenderà il prossimo anno ben 100 milioni di $ per riuscire a ricondurre parte della produzione all’interno degli States. Non è stato comunque ancora reso noto se le nuove fabbriche saranno attigue all’area di Cupertino o in un altro degli Stati americani.
Intanto, Apple sta lottando anche per migliorare le condizioni di vita dei suoi operai in Cina: “stiamo lavorando in modo del tutto trasparente per migliorare la condizione degli operai. Invito tutti a fare come noi” ha dichiarato Tim Cook.
“Abbiamo creato i migliori prodotti di elettronica della storia, e la nostra forza è il lavoro di squadra. Siamo ‘prodotto-centrici’ e curiamo ogni dettaglio nei particolari. I Samsung Galaxy Tab e i Microsoft Surface creano confusione e sono ben lontani dall’essere semplici” ha voluto aggiungere Cook, riaccendendo l’eterna sfida con la concorrente casa coreana.
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